T&M Live e Fabio Zuffanti

THE RIME OF THE ANCIENT MARINER
(La ballata del vecchio marinaio)
Un poema rock-sinfonico – Capitolo I
Testi di Samuel Taylor Coleridge – Musiche di Fabio Zuffanti
HOSTSONATEN rock orchestra:
Fabio Zuffanti
Maurizio di Tollo
Luca Scherani
Simone Ritorto
Sylvia Trabucco
Joanne Roan
Con le voci di
Simona Angioloni
Alessandro Corvaglia
Marco Dogliotti
Regia di Susanna Tagliapietra
Il sogno di Fabio Zuffanti dal momento della composizione delle musiche sul poema di Coleridge era quello di trasporre il tutto a livello teatrale fornendo al pubblico una versione che potesse visualizzare le magiche parole e la musica del poema. Grazie all’incontro con la regista genovese Susanna Tagliapietra, già autrice di successi nel campo del musical il sogno è diventato realtà. Susanna ha contribuito a rendere vivo il mondo musicale di Zuffanti realizzando un lavoro che ha legato la musica con la danza, la parola con l’immagine, la poesia con gli attori e le azioni sceniche dei cantanti coinvolti. Il mondo sovrannaturale di Samuel Taylor Coleridge trova quindi la sua naturale messa in scena nell’unione dei talenti teatrali e musicali di Tagliapietra e Zuffanti fornendo uno spettacolo che crediamo al momento unico nel suo genere.
Un giovane invitato ad un matrimonio incontra un vecchio marinaio che narra della sua nave incagliatasi in un mare di ghiaccio verde durante una tempesta. Sulla nave arriva un albatro che per l’equipaggio è segno di buon augurio: il ghiaccio si spezza, il vento soffia e la nave salpa verso nord. Ma senza motivo, il marinaio uccide l’albatro. La nave raggiunge l’equatore, ma il vento si ferma, l’acqua inonda la nave e si vedono orribili serpenti marini. Tutti pensano sia colpa del marinaio che ha ucciso l’uccello portafortuna e appendono al suo collo il cadavere dell’albatro. Si scorge lo scheletro di una nave con a bordo la Morte e la Vita-nella- Morte che si giocano a dadi la vita del marinaio. Vince la Vita-nella-Morte: l’equipaggio affonda sotto il pavimento della nave e il marinaio resta solo e disperato con i cadaveri dei compagni. Cerca invano di pregare. L’uccello gli penzola ancora al collo. Una notte, rapito dal chiaro di luna, l’uomo guarda i serpenti marini e rimane colpito dalla loro bellezza. Li benedice e sente che può pregare. L’incantesimo si rompe; l’albatro gli cade dal collo, i cadaveri dei compagni presi da spiriti angelici sorgono e la nave si muove verso casa.
In un’era ove tutto è riciclato, è scarsa la volontà di mettersi in gioco con le novità. “The rime of the ancient mariner” va in controtendenza con uno show originale. Tutto parte da zero da un’unione di talenti che nella nostra città rappresenta qualcosa di unico. Ma gli amanti della musica non tarderanno a riconoscere il caro e vecchio rock prog che, con i Genesis a capo, tanta fortuna raccolse in Italia negli anni 70. Da questo l’opera si sviluppa e offre musica a 360°, teatro e danza, poesia ed immagine. Al servizio dello splendido poema di Coleridge. Non perdete un evento unico nel suo genere!